Ma'am Butterfly

di Loris Seghizzi

con Vincenza Barone, Iris Barone, Walter

Barone, Gabriella Seghizzi, Loris Seghizzi, Serena

Mennichelli ed Eros Carpita


Chitarra e basso: Nicola FInozzi

Percussioni e batteria: Francesco Oliviero

Tastiere: Massimiliano Nocelli

Luci di Marco Gorini

Costumi curati da Guia Burchielli

Liberamente tratto da Madama Butterfly di John Luther Long e David Belasco, poi opera di Giacomo Puccini

Un uomo di quarant’anni, tornando nel luogo della sua infanzia, rivede l’immagine di sua nonna e ricorda di quando lei gli raccontava la “fiaba” di Madama Butterfly.

Lui, bambino, si era creato il suo immaginario per sfuggire alla tristezza di quell’ opera: Butterfly era un uomo, vestito da donna, Pinkerton era una donna, vestita da uomo, lui voleva essere Kate e cambiare le sorti di quella storia. Il film nella testa del bimbo rompeva l’angoscia della storia con buffe incursioni musicali, dettate dalle canzoni dei vinili che i suoi genitori ascoltavano e da musiche a lui ben conosciute. Oggi, quel bambino divenuto uomo, vede in Butterfly una storia contemporanea, dove tutto esiste nella realtà e non nella messa in scena di uno spettacolo. Ci sono le guerre, ci sono potenti che abusano del proprio potere, ci sono culture che vogliono sopprimere altre culture, ci sono bambine che vengono fatte prostituire perché ci sono uomini che si credono potenti o che potenti lo sono, che abusano di chi si crede debole o debole lo è.

Almeno qui, però, nella messa in scena di un ricordo, nello spettacolo di un teatro, si possono cambiare le sorti di una brutta storia. Si può trovare la poesia.

“Come sempre dove c’è una storia d’amore, l’insidia della sofferenza e il dolore. Come sempre dove c’è l’amore si crede che le diversità, le frontiere, le barriere possano essere sormontate. Puntualmente, come sempre, ci rendiamo conto che questo succede solo nelle favole… Già, nelle favole…”

La giovane Cho-Cho-San diventa simbolo di una storia che si è ripetuta nei secoli e che tutt’oggi non è cancellata.

Butterfly non può essere definito un musical e neanche una commedia musicale. Ci divertiamo a pensarlo come uno spettacolo non catalogabile che vive comunque sulle commistioni degli elementi musicali e teatrali.

Qui gli interpreti non sono soltanto cantanti o soltanto attori, le canzoni e la prosa vanno di pari passo. I colori musicali e le scelte drammaturgiche, così come l’intenzione scenica, si muovono su un’ altalena che ci permette di oscillare tra il gioco e il dramma. Butterfly è uno spettacolo pop, dove l’opera di Puccini è contaminata da citazioni letterarie, giochi sonori, ammiccamenti e rimandi a celebri canzoni della nostra cultura, ma anche un viaggio nel cinema in bianco e nero e a colori, dove i personaggi noti vengono talvolta rapiti per essere vestiti dai nostri protagonisti.

La contaminazione, la ricerca di armonia tra vari generi teatrali quali l’opera, il grande schermo, la musica popolare, sono di ispirazione a questo spettacolo che trasforma Madama Butterfly in un esilarante evento dal sapore di avanspettacolo.